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Decimo dono: pregare il sacrificale.
*) Venga il tuo Regno sacrificale nel tempo e nell’eternità.
In Satana e nelle angele seguaci sue si è fissato per
sempre. In vita permane uno stato di profanazione che mi
parla della possibilità eternale.
1) Un filo di vita nell’amore mi dà dolore.
2) Assente può miracolare.
3) Se non riesce a miracolare è la morte eternale.
Non odio l’inferno, l’architetto, ma lo rispetto. Un Padre nuovo.

Pneumatica magia quella del visuato Paterno che tocca il vecchio
fideato e tutto lo rinnova. Tocca la preghiera del dire
egoisticale, ed ecco uscir fuori la preghiera del fare sacrificale.
Al suo Gesù si accosta pregandolo, e vuole che facciamo
altrettanto col nostro. Quando pregate, voi dite: Padre nostro.
Unica preghiera tutta sacrificale e tutta da fare. Bene appellato,
bene collocato, bene augurato, bene perorato: ‘Venga il tuo
Regno sacrificale’. Prima il sacrificale suo: non quello d’essere
o di origine mia: è già venuto. Non quello d’azione incosciente:
viene a mia insaputa; ma: venga il sacrificale d’azione
cosciente: è il mio peccare ad occhi aperti. Non lo vorrei,
ma di fatto c’è e permane. Lo vuole il Padre che ama piccolare
e vuole farlo parlare. Non basta non volere, come non
basta pregare, perché per non peccare coscientemente devo
ritrasformare la egoisticità in sacrificalità dell’amore rinnegandomi.
Questo può avvenire quando entro in azione con
l’Agente della vita Figliale, quando mi vengono sciolti i motivi
egoisticali del non voler peccare, quando mi può prevenire
da pericoli gravissimi e quando è pronto e funzionale l’impianto
sacrificale. Venga il tuo Regno sacrificale di azione
cosciente.Venga il mio peccare cosciente nel tempo; venga la
tua profanazione nel tempo. Non vorrei che la sua profanazione
avesse a oltrepassare il tempo per fissarsi per sempre
nell’eternità. Ma le cose vanno diversamente.
1) Nell’ambito angelicale la profanazione del suo nome si
è fissata eternamente. Satana è eterna profanazione dell’amore
Paterno e del suo Agente. Ne era stata battezzata
e cresimata alla pari di Micael. Con lei tutte le
angele vi hanno aderito.
2) Nell’ambito umanale la possibilità è per tutti noi. Già in
ciascuno c’è uno stato di profanazione che permane in
tutta la vita: è il sacrificale d’essere o di origine e può farci
avvertiti che quello stato può eternizzarsi coscientemente.
Infatti il sacrificale d’azione sempre incosciente alla partenza,
al suo arrivo o nel percorso può farsi cosciente.
a) Se all’amore sacrificato coscientemente riesco a
mantenere anche solo un filo di vita, non mi verrà a
mancare il dolore, che mi fa solubile il male che
coscientemente mi faccio all’amore.
b) Se la mia ostinazione nel peccare mi toglie qualsiasi
palpito di dolore, c’è ancora un filo di speranza: che
nel dolore e nella agonia fisica il sacrificale Paterno
miracolosamente possa filtrare per le maglie peccaminose
e scatenare un’ondata di generoso dolore. Un
miracolo che è impossibile quando il sacrificale fisico
finale avesse a farsi improvvisamente.
c) Ma se il sacrificale Paterno non riesce a permeare la
cute peccaminosa, allora il Padre va con la creatura
al suo sacrificale eternale. Ci va perché Lui è fedele
alla sua creatura, e perché il suo piccolare può toccare
la sazietà assoluta. Vi anela anche il Figlio, ma
non gli viene concessa.
Posso odiare l’inferno? Cos’è? È l’eterna, insolubile morte
dell’amore Paterno, vissuta nel tempo dalla sua creatura.
Non posso neppure odiare l’architetto dell’inferno angelicale
e umanale, come non posso odiare alcuna creatura che si
sia autodannata. Non odio né ora né poi, preferisco la vita.
Rispetto la sacrificalità Paterna eternamente fissata. Ma
questo Padre nuovo manifestato dal visuato Paterno vuole
la vita o vuole la morte eternale dell’amore? Nel tempo
vuole in tutti la sacrificalità dell’amore. In alcuni la vuole
anche nell’eterno. Il Padre nostro ama piccolare nel tempo
e nell’eterno. Il suo amore è sacrificale. Venga il tuo Regno
sacrificale nel tempo e nell’eterno.

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