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Decimo dono: pregare il sacrificale facendo.
Venga il tuo Regno sacrificale fisico.
b) La metamorfosi sia in meglio che in peggio ci
immerge nell’eternità.
Il peggio così lo fa essere eterno?
a) Il piccolare Paterno lo fa possibile.
b) Satana lo realizza
c) La sazietà Paterna Agentata lo eternizza.
La metamorfosi in nullità è solo nel pensiero di chi pone
la sua vita tutta nel piacerale. Con la morte finisce tutto.

Pneumatica magia quella del visuato Paterno che tocca il
vecchio fideato e tutto lo rinnova. Tocca la preghiera del
dire egoisticale, ed ecco uscir fuori la preghiera del fare
sacrificale. Cristo e il cristiano si accostano pregandolo.
Quando pregate, voi dite: Padre nostro che sei nei cieli.
Preghiera sacrificale, da dire e da fare. Bene appellato e collocato.
Bene augurato e bene perorato: Venga il tuo Regno
sacrificale: temporale e eternale; col tuo venga pure il
nostro: il cosmico, l’inimicale, il bellico, il fisico. Venga il
nostro sacrificale fisico. Assegnato alla forma potenziale
data alla vita, ad essa effettivamente unito, da Satana affettivamente
smembrato, da noi accuratamente ricongiunto
con l’amore sacrificale che andiamo recuperando con conseguenze
visuate, che otteniamo con quattro richieste:
1) Cosa mi vuoi dire
2) Cosa mi vuoi fare
a) Se mi tratti con l’amore sacrificale, io trasformo il
tuo male in bene, perché tu possa trasformare me in
meglio con delle qualità supernaturali: risuscitato,
immortalizzato, spiritualizzato, pneumaticizzato.
b) Se mi tratti con l’amore egoisticale di odio, sarò trasformato
in peggio.
Sia la metamorfosi in meglio che in peggio verrà a trovarsi
immersa in una eternità che non ammetterà più alcuna
variazione. Paradiso, Inferno: ambedue in eterno. Il
Paradiso è pacifico. È l’Inferno che ci lascia forse incerti i
credenti. Noi infatti una riserva di fiducia la poniamo nella
bontà Paterna. Un castigo sì, ma la sua pietà non può
volerlo eterno. Il visuato Paterno rinnova tutto il fideato
vecchio. Non mi parla più di castigo, perché è il Padre a
lasciarsi castigare.
1) Non solo, ma chi rende possibile la destinazione in peggio
eternale è il piccolare Paterno proprio del suo amore
sacrificale. Lui ama piccolare nel tempo e nell’eterno. È
il Piccolo eternale sia paradisiaco che infernale.
2) Chi lo realizza è Satana, che ci ha trasformato l’amore
sacrificale in egoisticale.
3) Chi lo eternizza: è la sazietà piccolare Paterna. La sua
tensione piccolare o sacrificale ha la sua sazietà nella
sua fissazione eternale. Questo è il suo volere che ha
compimento non da se stesso, ma dall’azione del suo
Pneuma.
Sarà l’Agente della morte a fissarlo eternamente in morte
dell’amore. E con quell’eterna morte dell’amore sentita
pure fisicamente non permarrà un pur tenue filo di vita di
amore? Non lo speriamo, perché il Figlio non ci lascia
alcuna speranza: ‘Toglietegli la mina e datela a chi ne ha
10! Lui ne ha già tante!
Toglietegliela: A chi ha sarà dato, e a chi non ha sarà tolto
anche quello che ha’.
Dunque il corpo sacrificale trattato con l’amore egoisticale
di odio avrà una trasformazione in peggio eternale. Le
metamorfosi possibili del corpo sacrificale sono solamente
queste due: in meglio o in peggio.
Ma nel pensiero attuale prendono posto altre due possibili
metamorfosi del corpo sacrificale: l’una in nullità, l’altra
in inferiorità.
Parliamo della prima: metamorfosi in nullità. Si è propensi
a pensare che la persona vada a finire nel nulla, nel niente.
Chi ne è convinto viene chiamato nichilista, dal latino:
nihil: niente: con la morte tutto finisce.
Per un animale la cosa è vera; lo può essere anche per la
persona? Se fosse solo corpo animato lo direi anch’io; ma
la persona è spirito Spiritato: il mio fa unità col suo: lo spirito
di amore Paterno.
Per quello, o amo sacrificalmente, o egoisticamente.
L’amore sacrificale mi proietta in eternità. L’egoisticale
mi lascia l’impressione di cascare in nullità.
Una vita vissuta prevalentemente al materiale, al carnale,
al piacerale, all’egoisticale, non solo vi si appoggia, ma vi
si radica e vi si fissa irremovibilmente.
Il tutto genera, accresce e fa maturare una mentalità anche
convinta. Che con la morte tutto finisce. Carpe diem, visto
che non si può carpere aeternitatem.
Vi vedo correre sulla via del pensiero nichilista: è la via
del piacerale. Smascherate l’inganno di Satana, e vogliate
risparmiarvi un risveglio in morte e una metamorfosi in
peggio.

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