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Decimo dono: pregare il sacrificale.
Venga il tuo Regno sacrificale nostro.
*) L’inimicale composito: ha due forme; ha motivazioni e
proporzioni svariate: composito. È il bellico. Prodotto da
un odio che tutti li supera. Odio bellico. Generazione
identica a quello personale. Radiografia: non è a sé stante,
ma si identifica con l’amore che si irradia espropriandosi
per diventare mio. La sua meità sulla quale opera il
bloccaggio. È l’amore egoisticale. Morte viva che fa
azione di morte.

Pneumatica magia quella del visuato Paterno che tocca il vecchio
fideato e tutto lo rinnova. Tocca la preghiera del dire
egoisticale ed ecco uscir fuori la preghiera del fare sacrificale.
Cristo e il cristiano vi si accostano pregandolo. Quando pregate,
voi dite: Padre nostro che sei nei cieli. Preghiera sacrificale
tutta da fare. Bene appellato e collocato. Bene augurato e
perorato. Venga il tuo Regno sacrificale temporale e eternale:
il tuo e il nostro insieme. È nostro il sacrificale cosmico. È
nostro il sacrificale inimicale semplice: l’odio di un nemico.
Ed ora un passo avanti: è nostro il sacrificale inimicale composito.
Non è più un odio semplice quale è l’odio personale.
Ci troviamo davanti a un odio che assume forme molteplici,
motivazioni diversissime e proporzioni vastissime. Ecco
l’elenco delle principali manifestazioni recenti più gravi:
1) Ora sono due popoli di un’unica nazione a scatenate un
sacrificale terrificante: quello ruandese ad esempio.
2) Ora sono due religioni diversificate a scatenare un
sacrificale interminabile. Ad esempio fra cattolici e
protestanti in Irlanda.
3) Ora è il capo di una nazione a scatenare un immane
sacrificale di conquista: ecco la guerra del Golfo.
4) Ora sono i ribelli di una nazione a scatenare un sacrificale
di giusta liberazione. Ecco il barbaro sacrificale
del ribelli in Angola, in Somalia e in Mozambico.
5) Ora è un popolo che insorge per rivendicare il diritto a
una sua patria nazionale, e dà vita a quel sacrificale terrorista
che assume forme che sconvolgono ogni ordine
morale. Ecco i massacri perpetrati dai palestinesi.
Motivazioni diverse, forme diverse, proporzioni svariatissime,
che fanno scoppiare un sacrificale dalle svariate
mostruosità. Giustamente lo chiamiamo sacrificale inimicale
composito. Lo possiamo raccogliere in una sola espressione:
è il sacrificale bellico: è il sacrificale che si va accumulando
spaventosamente in ogni guerra. È prodotto di un odio
che supera ogni altro, perché punta programmaticamente
non a una vittoria incruenta, senza spargimento di sangue,
ma alla eliminazione fisica del nemico. Poiché l’odio col suo
sacrificale si scatena furibondo in ogni guerra, lo chiamo
odio bellico. Non pensiamo che l’odio bellico si generi in
modo diverso da quello personale. Occorre una precisa
radiografia che vale per ambedue: l’odio non è una realtà a
sé stante. Infatti l’odio si identifica con un amore: è l’amore
divino Paterno che in sorgente è amore sacrificale, ma in
irradiazione può essere trasformato in amore egoisticale.
Quello che Satana fa tranquillamente a ogni umana concezione.
Satana non genera l’odio umano come se lui fosse il
padre dell’odio. Semplicemente lui agisce sulla irradiazione
Paterna, la quale esige una sua espropriazione per rendere
possibile la comunione di risposta da parte della creatura. È
la espropriazione Paterna che opera un passaggio di proprietà.
È Lui che liberamente si espropria: quindi è la sua. Si
espropria per passare in mia proprietà e diventare mio. Con
una espressione che ha del magico, la chiamiamo, ed è realmente:
la sua meità. Satana vi opera un intervento di bloccaggio.
Blocca l’amore alla sua meità, ed ecco l’amore
Paterno egoisticizzato, che funzionerà da amore egoisticale
ed egoisticizzante. È la morte dell’amore. La sua morte è
viva, e come tale è pronta a fare azione di morte, a uccidere.
Identità di natura e di azione: tanto di quantità: tanto di
amore altrettanto di odio. Endiade: amore di odio.

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