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Decimo dono: pregare il sacrificale.
Venga il sacrificale nostro.
*) L’inimicale composito: sacrificale da odio bellico. Vi
confluisce l’odio di tutta l’umanità. L’umanità forma un
corpo ecclesiale Paterno in cui lo Pneuma fa circolare e
vi concentra l’odio egoisticale in forma bellica. Si vuole
la pace, e si alimenta l’odio bellico. Poiché il mondo non
rinuncia al suo piacerale, non c’è che perorare: venga
l’odio bellico: la guerra, e accettiamola bene.

Pneumatica magia quella del visuato Paterno che tocca il vecchio
fideato e tutto lo rinnova. Tocca la preghiera del dire
egoisticale, ed ecco uscir fuori la preghiera del fare sacrificale.
Cristo e il cristiano vi si accostano pregandolo. Quando
pregate, voi dite: Padre nostro che sei nei cieli. Preghiera tutta
sacrificale, non solo da dire, ma tutta da fare. Bene appellato
e collocato. Bene augurato e perorato: Venga il tuo Regno
sacrificale temporale e eternale; col tuo venga il nostro.
1) È nostro il sacrificale cosmico.
2) È nostro il sacrificale inimicale semplice: l’odio di un
nemico.
3) È nostro il sacrificale inimicale composito: è l’odio dei
nemici.
Sacrificale bellico generato e azionato dall’odio bellico.
Odio che scorre in un popolo liberamente e solidarmente,
fino a produrre una comunione di odio. È la comunione
bellica, in cui l’odio dei belligeranti vi si muove speditamente.
Ma non c’è solo il loro. (Insieme al nostro) L’odio
bellico è dato dalla confluenza di tutta la egoisticità di
odio prodotta dall’intera umanità.
È la confluenza di tutta l’umana egoisticità (carica di odio)
che ora dobbiamo verificare e accertare. L’odio umano è
personale e agisce nell’ambito bene definito della persona;
come può l’odio di tutta la persona radunarsi tutto insieme,
entrare in comunione, attivare la comunicazione?
Occorre che tutta l’umanità sia portata all’unità (unificazione),
e che un agente effettui la circolazione del prodotto
umano che è amore di odio, e ne operi la concentrazione
dell’odio umano in forma bellica.
1) Ora il genere umano ha la sua perfetta unità. Gli viene
dall’irradiazione Paterna. Al suo incominciare ognuno
viene raggiunto da un raggio di amore Paterno che si unisce
la creatura con una concezione battesimale cresimata.
Così tutta l’umanità ha dal Padre e nel Padre la sua unità.
Formiamo così un corpo dall’unità perfettissima: un
corpo ecclesiale che a somiglianza del corpo fisico (unità
perfetta) attua una incessante comunicazione.
2) Doveva circolare amore sacrificale, ma l’azione di
Satana l’ha trasformato in amore egoisticale. La sua circolazione,
il suo scorrimento nel corpo ecclesiale
Paterno viene sostenuta da un abilissimo agente naturale:
è lo Pneuma Paterno che Satana ha volto il Agente
dell’amore di odio. È Lui l’Agente della comunione
ecclesiale Paterna. È Lui che fa circolare nel corpo ecclesiale
tutto l’amore di odio vissuto in ogni azione umana.
3) È l’Agente dell’odio che opera la concentrazione dell’odio
vissuto dall’umanità. La sua esplosività viene
portata a una tale gradazione da produrre lo scoppio
dell’odio bellico. Dunque l’odio di tutti vi affluisce.
L’umanità si sta movendo verso la messa al bando di ogni
guerra micidiale: i pacifisti e gli obiettori spingono in quella
direzione. Ma il nostro non volere la guerra ha una spinta vel-
leitaria, quale è il godimento egoisticale. Velleitaria perché
l’odio bellico si identifica con l’egoisticità vissuta. Non
vogliamo la guerra: bravi, bravissimi. Per dare efficacia alle
volontà umane, tutti insieme mettiamo al bando il piacerale
della vita. Il fiume dell’odio bellico non ne avrà più dai suoi
affluenti umani e dovrà disseccare. Sogno o realtà, utopia o
possibilità? Usciremmo dalla realtà se avessimo a cullare un
tale sogno. Non ci sta il Padre che ama il piccolare, non ci sta
Satana spadroneggiando sull’umanità, non ci stanno i più che
non intendono vestirsi di sacrificale, ma sfoggiare tutto il loro
piacerale. Allora non c’è che pregare: venga il nostro sacrificale,
quello bellico, perché siamo pronti ad accoglierlo con
devoto, silenzioso amore. Venga la guerra: il nostro sacrificale
lo congiungeremo al sacrificale tuo, ci sentiremo figli tuoi.

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