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Decimo dono: pregare il sacrificale.
Venga il tuo Regno sacrificale nostro: il semplice nemico.
c) Come si fa su: amandosi automaticamente dall’incominciare
gradualiter. Basta amarsi per odiare.
Identità tra i due con azione divaricante. Imago: la
mano che prende e butta via. Presa bidirezionale:
sulle cose e sulle persone. Fruizione delle prime e
comunione amicale con le seconde.

Pneumatica magia quella del visuato Paterno che tocca il
vecchio fideato e tutto lo rinnova.
Tocca la preghiera del dire egoisticale ed ecco uscir fuori
la preghiera del fare sacrificale.
Al suo Gesù si accosta pregandolo, e vuole che facciamo
altrettanto col nostro: quando pregate, voi dite: Padre
nostro. Preghiera sacrificale tutta da fare.
Bene appellato, bene collocato, bene augurato, bene perorato:
Venga il tuo Regno sacrificale temporale ed eternale.
Col suo c’è anche il nostro.
1) Una prima sorgente: il cosmo; onde: sacrificale cosmico.
2) Una seconda: il nemico; onde: sacrificale inimicale
semplice: nemico personale. Dal visuato Paterno una
lettura Pneumatica completa del nemico.
a) Il nemico chi lo fa su: il Padre. È Lui che lo concepisce
con un battesimo cresimato incosciente astutamente
manipolato da Satana con una duplice operazione:
l’amore Paterno viene egoisticizzato e istintivizzato.
È il Padre che passa alla sua formazione
subendo la morte nei tempi, nei modi e nella gradazione
segnata da Lui. È il Padre che (lo spedisce)
pensa alla sua destinazione. È apparso chiaro il
costo elevatissimo del nemico, la sua preziosità e il
rispetto che gli dobbiamo: lo fa su il Padre morendo.
Così il nemico in concezione, in formazione, in
destinazione l’abbiamo guardato; ma ora dobbiamo
guardarlo in azione:
b) Come fa uno a farsi nemico. Uno si fa nemico amandosi.
Per amarsi dispone di amore egoisticale: è
quello Paterno cui Satana ha strappato il sacrificale
riducendolo a egoisticale. Ma non è che lo debba far
funzionare lui, perché l’amore egoisticale funziona
da se stesso (a seguito di ogni tocco) per un automatismo
legato alla forma istintiva che gli ha imposto.
E siccome la forma gliel’ha imposta al mio incominciare,
prende a funzionare immediatamente (senza sapere e volere),
con un crescendo prima impercettibile e poi sempre
più vistoso. Non conosco un solo bimbo innocente, anche
se la mammina non vuol neppure pensare il contrario.
Colui che si ama come fa a passare all’odio e farsi nemico?
Per odiare basta amarsi.
Cerchiamo di conoscere bene il rapporto tra amore egoisticale
e l’odio. Essi sono la stessa cosa: l’amore egoisticale
è odio. Infatti l’amore egoisticale è morte viva dell’amore.
L’odio è morte viva dell’amore in azione di
morte, che uccide.
La sostanza è identica; l’azione dei due come appare è
divaricante: l’amore egoisticale mi fa prendere ciò e chi
mi piace, mentre l’odio mi fa fare il contrario: mi fa buttar
via. Volete una immagine eloquente? Noi abbiamo una
mano destra che compie due azioni contrarie: ora con la
mano prendo, ora con la medesima butto via.
Due azioni diverse compiute dalla stessa mano. La stessa
morte viva dell’amore ora mi fa prendere quello che mi
piace, ora mi fa eliminare chi non mi piace. Proprio per
affermare la loro identità abbiamo coniato l’espressione:
amore di odio o amore di morte.
La presa propria dell’amore egoisticale va in due direzioni:
ora sulle cose, ora sulle persone.
Le cose si lasciano prendere e si lasciano godere senza che
rispondano alla mia appropriazione. Io me ne approprio,
ma loro non fanno comunione con me. Non così con le
persone: si prendono le persone che piacciono e fanno
comunione con noi. Sono i cosiddetti amici. L’amicizia è
la sorgente più forte dell’odio, e spietato.

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