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Decimo dono: pregare il sacrificale.
Venga il Regno sacrificale nostro.
3) L’inimicale semplice: lettura Pneumatica delle due
classi. Il ricco lo fa su il Padre. Perché vuole così:
a) Il ricco gli dà sazietà sacrificale.
b) È un sacrificatore necessario.
c) Per distogliere l’operaio dalla ricchezza.
d) Per salvare il ricco dal suo piacerale mediante il
sacrificale operaio.
Classe vincente è la padronale.

 
Pneumatica magia quella del visuato Paterno che tocca il vecchio fideato e tutto lo rinnova. Tocca la preghiera del dire
egoisticale, ed ecco uscir fuori la preghiera del fare sacrifica-
le. Cristo e il cristiano vi si accostano pregandolo. Quando
pregate, voi dite: Padre nostro: preghiera sacrificale tutta da
fare. Bene appellato, collocato, augurato, perorato: Venga il
tuo Regno sacrificale: temporale e eternale. Il tuo e il nostro
insieme. È nostro: il cosmico, l’inimicale semplice: l’odio del
nemico. Lo fa su il Padre morendo. Io me lo faccio semplicemente
amandomi. L’amore egoisticale è tutto una presa.
Presa delle persone, delle cose, della religione. Presa buona
per le necessità vitali. Presa cattiva per arricchire. È la persona
che tenta di gareggiare con Dio in grandezza, potenza e
felicità. La tentazione ad arricchire la fornisce l’inesorabile
amore egoisticale. Ricchezza terriera ieri, industriale l’odierna.
I nuovi padroni sono gli imprenditori, i nuovi dipendenti
sono gli operai. Due classi: la padronale e l’operaia. La prima
si arricchisce sull’altra: i ricchi sui poveri: il piacerale per i
primi, il sacrificale per i secondi. La risposta della classe operaia:
ora la lotta violenta, ora la lotta sindacale ragionata combattuta
con l’arma dello sciopero, per conseguire una migliore
giustizia sociale. Una giustizia puramente umana, che non
si accorda con la divina. La divina è sacrificale, l’umana è
egoisticale. Vogliamo leggere il fenomeno delle due classi
sociali alla luce di Dio. Il ricco chi lo fa su? Lo fa su il Padre,
e lo fa su morendo. Senza amore egoisticale non ci si fa ricchi.
L’amore egoisticale è amore Paterno che va alla morte.
Alla morte ci va per volere sacrificale del Padre, il quale salva
morendo. Perché il Padre vuole così?
1) Vuole così perché Lui è amore sacrificale e con esso
ama piccolare. Nel ricco il suo piccolare è davvero
grande perché dal ricco è sicuro di ottenere un inferno
eternale: Quanto è difficile che un ricco si salvi!
(Impossibile agli uomini). Dal ricco ottiene sicuramente
sazietà sacrificale. Perché il Padre vuole così?
2) Per fornire a una intera classe operaia i suoi sacrificatori.
Il nemico è dono grande del Padre che Lui paga
con la vita, e lo manda a noi perché l’amore sacrificale
trovi spazio per esercitarsi e per svilupparsi. Perché il
Padre vuole così?
3) (Non lode al ricco) Per ammonire una intera classe
sociale: non li imitate, non li seguite, non lasciatevi
prendere dalla tensione dell’arricchimento perché sarà
ben difficile scendere dai gradini della gloria economica.
Perché il Padre vuole così?
4) È questo il motivo più delicato: per farsi aiutare dal
sacrificale operaio a salvarli dal piacerale padronale.
Una intera classe operaia chiamata a salvare una intera
classe padronale. Un traguardo ambitissimo per una gola
Pneumatica. Solo che noi abbiamo solo la gola piacerale.
Il Padre ha finalità grandiose, ma noi non vogliamo aasociarci
a Lui. Preferiamo associarci a Satana e così la lotta
di classe prosegue inesorabile. A chi la vittoria? Crede la
operaia di piegare la volontà padronale, ma il vincitore
subisce la sorte del vinto. È la classe padronale che prende
per la gola la operaia e la strozza. Come fa? Una raffinata
rete pubblicitaria atta a scatenare la voglia piacerale
operaia. Sentiamo a Natale: tanti miliardi di tredicesime
spese in acquisti natalizi. E i padroni cantano vittoria. Due
classi sociali nel vortice infernale. Si parla di classe operaia
scristianizzata. Non è vero! Non lo fu mai cristianizzata,
perché non ha mai accettato il sacrificale. La classe
operaia tocca sostanzialmente il Padre nostro: Venga il tuo
Regno sacrificale... e il nostro piacerale.

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